Argentina, il mistero delle acque rosso sangue a Mar del Plata: “Riscaldamento estraneo. Anzi, no”
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Argentina, diverse spiagge dell'Atlantico sono oggetto di un’autentica invasione, una marea rossa che, in piena estate, è causata dalla proliferazione di macroalghe.
Nel giorno di picco, sinora, ieri, In diverse località balneari, tra la rinomata Mar del Plata (420 km a sud di Buenos Aires), le alghe emanavano, dopo diverse ore trascorse al sole sulla sabbia, un forte odore, tale da infastidire non poco i bagnanti. “Si tratta di un fenomeno naturale che qui chiamiamo +arribazones+ (più o meno mega-insorgenze ndr) delle macroalghe”, ha raccontato all’agenzia di stampa France Presse Ricardo Silva, biologo marino dell’Istituto nazionale per la ricerca e lo sviluppo della pesca (Inidep). Queste alghe, è la spiegazione, “vivono attaccate a materiali rocciosi” sott'acqua, ma possono staccarsi sotto l'effetto di un forte moto ondoso e le correnti “le fanno andare alla deriva verso la costa”.
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Non si tratta di un fenomeno insolito nei mesi estivi, «ma quest'estate ce ne sono stati di più», osserva. Non possiamo dire con certezza che questa proliferazione sia legata al cambiamento climatico, ha affermato Silva, citando in particolare l'aumento dei “venti atipici” da nord-est. Ma «se lo studiassimo di più nel tempo, negli anni, troveremmo sicuramente una relazione», ha concluso il ricercatore.
Otto giorni fa, un lago nel nord-est dell'Argentina è diventato verde - e con esso i suoi abitanti, i grandi roditori Cabiaï: l'effetto dei cianobatteri, un fenomeno di microalghe in quel caso, naturale ma il cui aumento è in parte legato al riscaldamento globale. Ma venerdì, le immagini delle onde rosso sangue dell'Atlantico nei media hanno ricordato soprattutto l'impressionante inquinamento - umano, questo - di un corso d'acqua nella periferia di Buenos Aires, dieci giorni fa.
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Alcune ore prima il "Sarandi", corso d'acqua parzialmente canalizzato, si era tinto di rosso carminio, suscitando preoccupazione tra gli abitanti della zona di fronte a un torrente che sanno essere regolarmente inquinato, ma che in quest’ultima occasione lo sembrava "di sangue". I risultati preliminari delle analisi effettuate dal ministero dell'Ambiente della provincia di Buenos Aires hanno rilevato diverse "sfumature di pigmento organico rosso (Rosso Acido), che consentono di limitare (l'origine) ai settori industriali che utilizzano il pigmento nei loro processi produttivi: concerie, agroalimentare, tessile, farmaceutico".
Giovedì le autorità provinciali hanno indicato in un comunicato stampa che stavano “ispezionando tutti gli stabilimenti industriali che utilizzano questo pigmento” nel settore. Separate analisi preliminari hanno inoltre “escluso a priori la presenza di cianobatteri e batteri potenzialmente tossici”, aggiungono dal ministero.
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repubblica